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Pasqua per i cristiani è la festa più importante dell’anno perfino più del Natale. E’ un po’ come se fosse il momento dei passaggi, quando il gruppo di lupetti, di reparto o di noviziato/clan comincia a star stretto: ci si vede grandi e si vorrebbe partecipare ad una sfida diversa.

Il momento dei passaggi non è semplicissimo: in fondo ti lasci dietro persone che conosci, abitudini che conosci, ambienti che conosci per iniziare a frequentare persone un po’ più nuove, terreni nuovi e attività nuove.

Gesù ha simboleggiato questo passaggio facendocelo vedere.

Prima si è fatto conoscere a ha camminato per tre anni con i suoi, in particolare con i dodici apostoli.

Ha parlato, ha fatto gesti prodigiosi, ha messo insieme persone e gente che cercava un punto di riferimento. Poi ha fatto pure lui un passaggio, ma molto più radicale: dalla vita di questo mondo alla vita in Dio che è eterna.

E dato che quando si fa un salto in avanti occorre prendere la rincorsa e magari fare anche due passi indietro per avere più spazio per correre, allora la Settimana santa che viviamo prima di Pasqua è un po’ come questa grande rincorsa.

Lui va indietro e sembra perfino che sia sconfitto, dal momento che viene arrestato dai suoi nemici, tradito da un suo amico, abbandonato da quasi tutti, processato, condannato a morte e ucciso.

E come fai a pensare che uno così possa passare da qualche altra parte? Come puoi pensare che sta facendo un salto in avanti enorme, al punto che supera tutti? I suoi infatti non l’hanno più capito molto e, a parte Giovanni, non l’hanno seguito. Pietro, che sembrava il leader di tutti, ha perfino negato di conoscerlo.

Ma ecco che il mattino di Pasqua e nei giorni successivi tutti hanno capito che qualcosa di grande era capitato. Lui aveva saltato al di là dei muri della morte, era arrivato nel mondo di Dio e poi aveva lasciato aperta dietro di sé una porticina perché ciascuno di noi, nel momento di grande dolore e di morte, possa vedere una luce e intrufolarsi.

Allora noi viviamo questa settimana santa per ricordarci che anche se nel mondo e intorno a noi ci sono cose che non ci piacciono e ci sono situazioni non proprio positive, se le affronti come le ha affrontate Gesù, diventano il trampolino da cui poi ti tuffi in una vita nuova. Anche Mowgli da abbandonato nella jungla è diventato qualcuno di importante nel branco e poi ha lasciato il branco per entrare nella vita di quelli come lui. Anche noi siamo destinati a qualcosa di più grande e se ci prepariamo sapremo entrarci con grande passione.

Buona pasqua a tutti

(Don Dino Barberis, AE del gruppo scout Asti 1)